martedì 28 maggio 2013

Plumcake soffice allo yogurt

Per l'ora del tè o per la prima colazione...
Questo plumcake è semplice e soffice soffice...io lo adoro!




Facile

Ingredienti:

125 g di yogurt
175 g di zucchero
3 uova
50 g di olio di semi
200 - 250 g di farina (in base alla grandezza delle uova)
1 bustina di vanillina
1 bustina di lievito

Procedimento:

Montate a lungo le uova con lo zucchero e la vanillina con un robot da cucina o uno sbattitore elettrico (per almeno 15 minuti) finché diventeranno una massa gonfia e spumosa, giallo chiaro. Sollevate le fruste e lasciate cadere un po' di composto sull'impasto montato: sarà montato a sufficienza se il filo di impasto “scrive”.
E' importante che le uova con lo zucchero siano lavorate a lungo in modo da incorporare l'aria necessaria affinché il dolce venga davvero soffice e spugnoso.  
In una ciotola aggiungete alle uova montate lo yogurt e l'olio, poi cominciate ad incorporare a poco a poco la farina, setacciata insieme al lievito, mescolando delicatamente con un cucchiaio di legno, con movimenti verticali dal basso verso l'alto per non smontare il composto.
Versate il composto in uno stampo ben imburrato e infarinato oppure ricoperto con carta forno.
Infornate a 180° , in forno già caldo, per circa 40 minuti o finché non risulterà dorato in superficie (fate la prova stecchino!).
E' importante, come per tutti i lievitati, non aprire il forno prima che sia passata mezz'ora, pena lo sgonfiarsi della torta :) 
A cottura ultimata lasciate raffreddare un po' a forno spento prima di sfornare, poi capovolgetelo su un piatto o una gratella e quando sia sarà freddato del tutto spolverizzate con zucchero a velo.


Con questo post partecipiamo al contest 

giovedì 23 maggio 2013

Polpettine di tonno e besciamella

Sfiziose e simpatiche...una tira l'altra! Sono ottime insieme ad un'insalatina, come antipasto o per un aperitivo tra amici magari insieme a qualche salsina. Piccoli bocconcini che sanno di mare, facili da preparare e di sicura riuscita.
La ricetta è della mia zietta, io l'ho un po' rivisitata ma, come le fai le fai, sono buonissime!




Facile


Ingredienti: (per 4 persone)

besciamella soda (fatta con 30 g di burro, 30 g di farina, 250 ml di latte, un pizzico di sale e noce moscata)
150 g circa di tonno sgocciolato (all'olio o al naturale)
1 uovo
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
prezzemolo tritato
buccia di limone grattugiata
sale
pangrattato q.b.
olio per friggere

Procedimento:

Preparate la besciamella e lasciatela raffreddare.
Nel frattempo versate il tonno sgocciolato in una ciotola (io ho usato tre scatolette piccole di tonno al naturale) e sminuzzatelo con una forchetta. Unite al tonno la besciamella fredda o appena tiepida, il parmigiano grattugiato, l'uovo, la buccia di limone grattugiata, il prezzemolo tritato e aggiustate di sale (a piacere potete aggiungere anche un pizzico di pepe).
Infine unite il pangrattato, quanto basta per avere un impasto abbastanza sodo da poter formare le polpette.
Se avete tempo fatelo riposare in frigo per un'ora.
Procedete a formare le polpettine, della grandezza che preferite, passatele nel pangrattato e friggetele in olio abbondante.
Facendo polpettine piccole come quelle che ho fatto questa volta ne verranno circa una trentina.
Vanno servite calde!

P.S. - ho sperimentato una cottura al forno, ma...che ve lo dico a fa'? Non c'è paragone con le polpettine fritte!! Insomma...fate un po' voi...se siete a dieta potete cuocerle anche al forno, se avete ospiti friggetele :)

sabato 18 maggio 2013

E pancakes siano!

E' dall'ultimo viaggio che avevo intenzione di rifarli. La mattina a colazione erano lì...caldi caldi appena fatti che ti chiamavano "mangiami! mangiami!" .
Da un viaggio o una vacanza riporto sempre anche i sapori e forse...cucinare è anche un po' come viaggiare.
Così finalmente mi sono decisa. Sono venuti spungnosi e morbidissimi. Non avevo lo sciroppo d'acero in casa, ma in compenso ho una buonissima confettura di fragole fatta da me :)
E quindi...pancakes siano!


I pancakes sono "frittelle" tipiche della colazione dell'America Settentrionale simili alle crepes ma spesse e spugnose. Esistono varianti che prevedono l'utilizzo dello yogurt al posto del latte.
In genere sono accompagnati da sciroppo d'acero, miele o confettura.

Facile

Ingredienti: (per una ventina di pancakes circa, ma dipende dalla dimensione che gli darete)

2 uova
200 ml di latte
50 g di zucchero (o meno se li preferite meno dolci)
125 g di farina
25 g di burro   (io non l'ho messo e sono venuti strepitosi)
6 g di lievito

per guarnire potete scegliere a vostro gusto zucchero a velo, sciroppo d'acero, marmellata, miele...frutta fresca...

Procedimento:

Separate i tuorli dagli albumi. Rompete e sbattete i tuorli con una forchetta, aggiungete il latte, lo zucchero, il burro fuso e la farina setacciata insieme al lievito.
Montate gli albumi a neve piuttosto morbida (o comunque non fermissima) e uniteli al composto.
Incorporate gli albumi a poco a poco, mescolando delicatamente dal basso verso l'alto.

Mettete a scaldare un padellino antiaderente su fuoco medio. Quando sarà ben caldo prendete un mestolino del composto, versatelo al centro del padellino e lasciate che si espanda da solo. Aspettate che si cuocia da un lato e cominciate a staccarlo dai bordi con una paletta o una spatolina, poi giratelo e lasciate che diventi dorato anche sul lato opposto.
Procedete in questo modo fino ad esaurimento del composto.
Serviteli caldi e spolverizzateli con zucchero a velo o cosparsi di sciroppo d'acero. Potete accompagnare i pancakes anche con miele, marmellata e frutta fresca.

sabato 11 maggio 2013

Confettura di fragole

Non so perché ma, seppur adorandole, ho sempre avuto una sorta di "timore" nel fare le marmellate. Forse anche perché a casa la "specialista delle marmellate" è mia sorella, io sono l'assaggiatrice nonché degustatrice abituale :)
Diciamo che io e le marmellate ci siamo guardate da lontano per un po' di tempo, pur avendo voglia di farle. Da una parte il fatto stesso di avere questo "timore" rendeva più allettante la sfida tra me e loro, dall'altra il fatto è che mi piacciono tantissimo fin da piccolina, quando mangiavo solo ed esclusivamente quelle che faceva mia nonna.
E come potevo resistere alle meravigliose fragole di questo periodo? Al pensiero di racchiuderne il sapore in un barattolo e tenermene un po' per quando le fragole non ci saranno più?
Così eccola, è stato il suo turno...la confettura di fragole.  





Difficoltà media

Ingredienti:

1 Kg di fragole (al netto degli scarti)
500 g di zucchero
il succo di 1 limone
pectina (io ho usato una busta di fruttapec 2:1)


Procedimento:

Lavate e private del picciolo le fragole. Il peso totale della frutta utilizzata dovrà essere al netto degli scarti.
Tagliate le fragole a pezzetti piccoli e mettetele in una pentola grande insieme al succo di limone.
Se, come me, utilizzate la pectina, mescolatela con lo zucchero e aggiungetela a freddo alla frutta.
Mettete nel frattempo un piattino in freezer che servirà poi per valutare la consistenza della confettura.

Portate ad ebollizione mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno. Quando giungerà a forte ebollizione fate bollire per circa 3 minuti a fiamma alta, sempre mescolando. Togliete la pentola dal fuoco e mescolate per un minuto facendo dissolvere la schiuma.

A questo punto fate il "test del piattino": prendete il piattino che avete messo in freezer e provate a far cadere un cucchiaino di marmellata sul piattino gelato. Se, dopo averlo inclinato, non scivolerà via velocemente allora la marmellata è pronta. Altrimenti rimettete sul fuoco e fate bollire per qualche altro minuto.
Anche se nella pentola sembra liquida, non preoccupatevi, poi raffreddandosi si addensa.
Asportate con la schiumarola l'eventuale schiuma rimasta.

Con un mestolo versate la confettura fluida ancora bollente in vasetti sterilizzati, riempiendoli quasi fino all'orlo. Chiudeteli, capovolgeteli e lasciateli raffreddare.
Conservateli in luogo fresco, al riparo dalla luce.
Dopo l'apertura, naturalmente, i vasetti dovranno essere conservati in frigorifero.



domenica 5 maggio 2013

Mini "cake" (o muffins) salati con zucchine e parmigiano

Perfetti per un aperitivo, uno spuntino salato o un picnic (uhm...qui ancora pioggia pioggia pioggia...ma arriverà la bella stagione, no?).
Insaporiti dal formaggio (anzi due!), col tocco delicato delle zucchine e il profumo estivo del basilico.





Facile



Ingredienti: (per 8 mini cake)

130 g di farina
2 uova
40 g di groviera grattugiato
40 g di parmigiano grattugiato
60 g di latte
45 g di olio evo
1 cucchiaino di lievito chimico in polvere
50 g di zucchine grattugiate + qualche fettina per guarnire
basilico q.b.
sale e pepe

Procedimento:

Preriscaldate il forno a 180°. In una ciotola sbattete le uova con l'olio e il latte. Aggiungete i due formaggi, il basilico sminuzzato e la farina unita al lievito. Grattugiate le zucchine, strizzatele per eliminare l'acqua di vegetazione e aggiungetele al composto. Aggiustate di sale e pepe e mescolate.
Distribuite il composto in stampini per muffin poi affettate la zucchina rimasta con una mandolina in rondelle fine, tagliate ciascuna rondella a metà e disponetele sulla superficie in modo che affondino un po' nell'impasto.
Con un pennellino oliate leggermente le zucchine in superficie e infornate per circa 30 - 40 minuti o comunque finché non saranno ben dorati.
Lasciateli raffreddare un po' prima di sformarli.

mercoledì 1 maggio 2013

Latte microfiltrato

Microfiltrazione: come avviene?


La microfiltrazione del latte è un processo puramente meccanico tramite il quale il latte viene fatto passare attraverso una membrana con dei fori microscopici. Tale membrana è in grado di trattenere la maggior parte dei batteri e microrganismi dannosi, responsabili del deterioramento del latte fresco. Permette invece il passaggio delle sostanze nutritive, molto più piccole dei microbi e dei fori, che quindi restano tutte nel latte.
In questa fase viene separata anche la parte grassa poiché le particelle di grasso, come i batteri, non passano attraverso i pori del filtro.
La parte grassa viene pastorizzata separatamente a una temperatura superiore a quella del latte, in modo da ridurne drasticamente la carica batterica, e poi in parte rimiscelata al latte.
In questo modo il latte microfiltrato conserva tutte le caratteristiche del latte fresco ma contiene una carica batterica inferiore rispetto al latte pastorizzato e può quindi essere conservato più a lungo.


U.H.T. , pastorizzazione e microfiltrazione


Il latte U.H.T. (Ultra High Temperature) subisce un trattamento a temperature molto elevate per brevissimi periodi di tempo (tra i 135 e i 145 °C in relazione al tempo di riscaldamento che è comunque di qualche secondo). Questo processo riduce drasticamente la carica batterica perciò il latte a “lunga conservazione”  può essere conservato per circa 3-6 mesi a temperatura ambiente. D’altra parte un trattamento a temperature così elevate degrada le proprietà nutritive del latte.

La pastorizzazione è un processo di risanamento termico mediante il quale, sfruttando l’azione battericida del calore, si riescono a distruggere gran parte dei microrganismi, con un’alterazione minima delle caratteristiche nutritive e organolettiche del latte.
Le temperature applicate (pastorizzazione bassa: 60-65° per 30 min, pastorizzazione alta: 75-85 °C per 10-15 sec) sono comunque inferiori a quelle che provocherebbero alterazioni pesanti. D’altra parte la pastorizzazione non è in grado di distruggere le spore e alcuni batteri termofili resistenti al trattamento, ma che non sono causa di malattie se il latte è ben conservato.
Con il trattamento termico di pastorizzazione abbiamo:

  • Distruzione dei microrganismi patogeni non sporigeni
  • Conservabilità a 4°C per 4-6 giorni
  • Denaturazione del 10-25% delle sieroproteine (fino a 50% per il latte ad alta temperatura)
  • Distruzione fino al 10% della vitamina C.

La pastorizzazione quindi risana il latte, ma, pur non essendo estremamente invasiva, qualche danno lo crea.
La microfiltrazione è un processo meccanico che lascia inalterato il latte. Purtroppo non potendo microfiltrare la componente grassa anche il latte microfiltrato deve poi essere pastorizzato. La pastorizzazione però è più blanda e quindi meno dannosa.
Esami di laboratorio dimostrano che nel latte microfiltrato pastorizzato la denaturazione delle proteine è inferiore alla denaturazione che avviene nel latte solo pastorizzato. Minore denaturazione delle proteine è indice di migliore qualità.


Sitografia:
- http://it.wikipedia.org
- http://www.cibo360.it
- http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it
- http://www.parmalat.it/latte-microfiltrato