martedì 29 gennaio 2013

Antipasto di kiwi e salmone affumicato

O lo ami o lo odi...io semplicemente lo adoro!
L'ho provato per la prima volta diversi anni fa a casa di una mia carissima amica. All'inizio lo guardavo con aria un po' perplessa ma poi è stato amore al primo assaggio :)
Il sapore forte del salmone affumicato si sposa perfettamente con il sapore fresco del kiwi (meglio se un po' dolcetto), mitigandolo ed esaltandolo al tempo stesso.
Provate per credere!
Se vi piace potete aggiungere anche una fettina di mango, e avrete un perfetto connubio di sapori e di colori!


Facile

Ingredienti:
3 kiwi maturi (ma non troppo)
100 g di salmone affumicato

...il procedimento è superfluo! :)




giovedì 24 gennaio 2013

Frappe o chiacchiere di carnevale

- Facciamo le frappe?
- Come le frappe?
- Sì, le frappe di carnevale!
- Ma sono troppo difficili... roba da pasticceri.
- Ma no, sono facili facili. E poi sono buone, croccanti, dolci, fragranti e profumano di carnevale.
- E sono difficili da fare!
- Fidati
- Non so... le castagnole le faceva mia zia e le fa tua madre... ma le frappe non le ho mai viste fare. Però quanti ricordi, io che mi mascheravo da Zorro, tu da damigella, i coriandoli, gli scherzi... e va bene, proviamoci!


Con questa ricetta si ottengono frappe dal sapore leggero o, come hanno detto i miei, "sono una nuvola" !

Facile
Ingredienti:
350 g di farina (o q.b. per ottenere un impasto della giusta consistenza)
50 g di burro
50 g liquore all'anice (1 bicchierino)
2 cucchiai di zucchero
scorza di limone grattugiata
2 uova
1 bustina di vanillina

Olio di semi per friggere
Zucchero a velo


Procedimento:

Unite il burro, morbido a temperatura ambiente, con lo zucchero. Aggiungete poi le uova, la vanillina, la scorza di limone e l'anice e lavorate bene tutti gli ingredienti.
Aggiungete poco alla volta la farina setacciata fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico, della giusta consistenza e facile da lavorare. La quantità della farina può variare a seconda dei liquidi presenti e dell’assorbimento.
Lavorate bene l’impasto su una spianatoia, dategli la forma di una palla, avvolgetelo in una pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.
Spianate poi l'impasto utilizzando la macchina per la pasta (l'imperia per capirci) oppure un mattarello, in modo da ottenere una sfoglia sottile. Se utilizzate l’imperia, procedete in questo modo: dividete la pasta  in panetti, schiacciateli, inseriteli nella macchinetta con i rulli completamente divaricati; se la sfoglia che fuoriesce tende a lacerarsi, ripiegatela su sè stessa e spianatela nuovamente , procedendo dallo spessore più ampio dei rulli a quello intermedio ed infine più stretto (spessore due)
Passate la pasta più volte nella macchina fino ad ottenere una sfoglia liscia e compatta e poi, con una rotellina a taglio smerlato, ricavatene delle strisce, e praticate su ognuna di esse due tagli centrali.
Ponete le strisce così ottenute in abbondante olio ben caldo (fate la prova con un pezzettino di pasta), girandole su entrambi i lati e stando attenti a non bruciarle; appena saranno dorate, toglietele dall’olio e ponetele su carta assorbente. Una volta raffreddate mettetele su un piatto da portata e cospargetele di zucchero a velo.


- Visto che non era così difficile?
- Vero - Gnam gnam - facili e buone - gnam gnam.

domenica 20 gennaio 2013

Pasta con acciughe e arance...della salute

Torna il 26 gennaio l'iniziativa dell'AIRC "Le Arance della Salute" e in questa occasione abbiamo pensato di proporvi una ricetta da poter fare con le arance che eventualmente acquisterete.
E visto che nelle reticelle dell'AIRC che verranno distribuite troverete 2,5 Kg di arance rosse di Sicilia, potrete sbizzarrirvi in tante ricette con gli agrumi...dolci, primi, secondi, insalate (ottima l'insalata di arance e finocchi)...oltre che fare il pieno di vitamine con una bella spremuta! :)
Noi abbiamo sperimentato una pasta con arance e acciughe.


Una dieta equilibrata, un sano stile di vita e il consumo di quelle famose 5 porzioni di frutta e verdura che i nutrizionisti raccomandano aiutano a mantenerci in salute. Inoltre un numero sempre maggiore di studi dimostra l'importanza di una sana alimentazione nella prevenzione dei tumori.

La ricerca ha individuato "i magnifici 8" , otto meccanismi chiave per far sì che ciò che mangiamo sia un alleato per il nostro benessere e, se volete saperne di più sulle regole da seguire e i miti da sfatare, andate qui.


Allora sabato prossimo, 26 gennaio, l'appuntamento è in piazza con le Arance della Salute per "fare il pieno di vitamine e far del bene alla ricerca".
Per trovare la piazza più vicina visita il sito speciale della manifestazione www.arancedellasalute.it





Arance e acciughe insieme?  Bah... la perplessità è d'obbligo. Cionondimeno il piatto è gradevole. Le acciughe sono corpose, forti, le arance più delicate e insieme creano un mix di sapori insolitamente piacevoli.
E' un piatto salato? Dolce? Se chiudi gli occhi non sai se ti trovi in Norvegia o in Sicilia. La cucina profuma di agrumi e di sole.
Come pasta abbiamo scelto delle pennette rigate integrali, ma ovviamente potete sbizzarrirvi. Al posto dei filetti di acciughe potete utilizzare la pasta di acciughe, ma il risultato è di minor pregio.

Facile

Ingredienti (per 4 persone):

320 g di pennette rigate integrali
2 arance
20 filetti di acciughe
2 cucchiai di olio
50 g di pan grattato


Procedimento:

Tagliate a piccoli pezzetti le alici. Tagliate in due una delle due arance, sbucciate l'arancia intera e una delle due metà e spremete la metà rimanente. Nello sbucciare le arance assicuratevi di togliere tutto il bianco. Dividete in spicchi le arance sbucciate e cercate di eliminare anche dall'interno quanto più bianco possibile. La parte bianca delle arance è amarognola e se lasciata farebbe virare sull'amaro il gusto del piatto. A questo punto tagliate a cubettini gli spicchi delle arance.
Prendete una padella, versate l'olio, i filetti di acciuga a pezzi e i cubetti di arancia.
Le arance perderanno parte del loro succo. Fate cuocere a fuoco non troppo alto finché non si forma una specie di crema... bastano pochi minuti. E comunque non fate seccare tutto il succo.
Nel frattempo preparate la pasta. Quando questa è pronta scolatela e versatela nella padella. Riaccendete il fuoco se lo avevate spento, versate il succo di arancia, il pan grattato e girate. Fate sfumare un po' il succo di arancia, ma senza farlo evaporare del tutto. Il piatto è pronto 

martedì 15 gennaio 2013

Pasta frolla...a quattro mani!

Mi telefona Adele: "Ci vediamo?" Io sono a casa, fuori è freddino e ho voglia di divertirmi sfornando biscotti (aho...ognuno si diverte a modo suo, che ci volete fa'?) e poi ho uno stampino nuovo che non ho resistito a comprare e mi guarda dicendo "allora, giochiamo?" :)
Ma si dai giochiamo Adels!
Così abbiamo fatto una "pasta frolla a 4 mani"! Noi abbiamo sfornato biscotti, ma questa è una preparazione di base per crostate, piccola pasticceria e dolcetti vari.
E' facile e versatile, bastano piccoli accorgimenti per una buona riuscita.
Ecco la ricetta della pasta frolla, le mani che impastano sono di Adels che è un'impastatrice perfetta, molto più brava di me.



Alcuni partono dalla sabbiatura della farina con il burro, io comincio con lavorare il burro, morbido a temperatura ambiente, con lo zucchero e aggiungendo poi man mano gli altri ingredienti. Sarà perché fin da piccolina ho imparato a farla così, sarà perché trovo il risultato molto molto buono.


* la decorazione dei guantini è fatta distribuendo sulla superficie un velo di glassa e cospargendo poi con "polvere di caramella" ottenuta triturando finemente un paio di caramelle dure. 

Facile

Ingredienti:

300 g di farina 00
90 g di burro
100 g di zucchero
1 uovo
1 pizzico di sale
circa 1/3 di bustina di lievito per dolci ( circa 5 g )
scorza di limone (o di arancia)
vanillina (a piacere)


Procedimento:

Prendete una larga ciotola e tagliatevi a tocchetti il burro morbido, precedentemente lasciato a temperatura ambiente. Unitevi lo zucchero, la vanillina e la scorza di limone e mescolate finché il burro e lo zucchero non si saranno amalgamati fra di loro formando un composto spumoso.
Unite al composto l'uovo (meglio se freddo di frigo) e amalgamate il tutto con una frusta elettrica o a mano.
Aggiungete la farina setacciata con il lievito e il pizzico di sale. ( oppure potete preparare sulla spianatoia la farina a fontana setacciata con il lievito e il pizzico di sale e versarvi dentro il composto)
L'aggiunta di una piccola quantità di lievito aumenta la friabilità.
Compattate e impastate velocemente, per evitare che il burro si scaldi, fino a formare un panetto.
Avvolgetelo nella pellicola e fate riposare in frigorifero per almeno mezz'ora prima dell'utilizzo. Potete anche congelarlo per averlo pronto per una prossima occasione.


Accorgimenti
  • Usando 2 tuorli al posto di un uovo intero, zucchero a velo al posto dello zucchero semolato e niente lievito la frolla risulterà più “fine”. Migliore probabilmente per biscotti. Per una crostata invece è preferibile usare uova intere, zucchero semolato e un po' di lievito.
  • La pasta frolla va lavorata poco e sempre con le mani fredde.
  • La pasta frolla va sfornata appena risulta dorata ma ancora morbida, altrimenti raffreddandosi indurisce
  • Può essere preparata anche 24h prima.


giovedì 10 gennaio 2013

L'importanza dell'equilibrio


Il cervello si “nutre” di glucosio, è importante tenere costante la glicemia ematica

Spesso non conosciamo il motivo dell’importanza dell’equilibrio e della varietà nella nostra alimentazione quotidiana .
La glicemia è il valore della concentrazione ematica del glucosio.
Il nostro cervello “si nutre” di glucosio. Il sistema nervoso centrale è infatti uno dei tessuti glucosio-dipendenti, ossia che necessitano di glucosio per le attività metaboliche. A differenza di altri organi e dei muscoli, il cervello non è in grado di immagazzinare il glucosio ma deve averlo “a disposizione” nel flusso ematico.
E’ quindi importante mantenere relativamente costante la glicemia in modo da assicurare l’apporto energetico al cervello.
Valori troppo bassi  di glicemia (ipoglicemia) o troppo alti (iperglicemia) possono essere pericolosi.

Chi si occupa di questo equilibrio? Insulina e Glucagone

La regolazione della glicemia è affidata a due ormoni contrapposti: l’insulina e il glucagone.

L’insulina ha effetto ipoglicemizzante, cioè promuove l’abbassamento della glicemia. Quando nel sangue viene riversata  una grande quantità di glucosio (ad esempio dopo un pasto abbondante o ricco di carboidrati) il livello di glicemia si alza e il pancreas secerne insulina.
Per abbassare la glicemia l’insulina facilita il passaggio di glucosio dal sangue alle cellule, accelera l’accumulo del glucosio sottoforma di glicogeno nel fegato e nei muscoli, aumenta l’utilizzo di glucosio da parte delle cellule e l’immagazzinamento dei grassi (la capacità del fegato di immagazzinare glucosio è limitata quindi il glucosio in eccesso viene trasformato in grassi).

Al contrario il glucagone viene secreto dal pancreas in risposta ad un abbassamento della glicemia, con effetto iperglicemizzante. Il glucagone promuove la liberazione del glicogeno immagazzinato nel fegato che, trasformato in glucosio, viene riversato nel sangue. Stimola inoltre la mobilizzazione dei grassi e l’utilizzo da parte delle cellule di grassi e aminoacidi, risparmiando glucosio.

Quindi riassumendo: quando c’è abbondanza di glucosio il nostro organismo cerca di utilizzarne il più possibile e quello in eccesso lo trasforma in grassi. Quando invece c’è carenza cerca di conservarlo utilizzando i grassi come fonte energetica.

Il “meccanismo perverso” dell’insulina

La quantità di insulina secreta dal pancreas dipende dalla velocità con cui si innalza la glicemia.
Se la glicemia si innalza gradualmente viene secreta una quantità di insulina che, altrettanto gradualmente, riporta i valori della glicemia nella norma. In questo caso la fame sopraggiungerà dopo circa 3 ore. (Figura 1a)
Se invece la glicemia si innalza molto velocemente, in risposta a questo “sbalzo” viene secreta una gran quantità di insulina, che abbassa la glicemia in modo altrettanto brusco. Il repentino calo manda in allarme il cervello che invia stimoli per introdurre nuovo combustibile (fame).
Si crea quindi un circolo vizioso e la maggior parte del glucosio viene trasformato in grasso (Figura 1b).



Le 3 regole d’oro 

La glicemia subisce un brusco innalzamento in seguito a pasti troppo abbondanti o ricchi di carboidrati.
In generale l'incremento glicemico è massimo per i carboidrati, medio basso per le proteine e minimo per i grassi.

Ecco perché è meglio:

  1. Evitare i pasti a base di soli carboidrati. Proteine, grassi e fibre limitano l’assorbimento e fanno sì che l’incremento glicemico sia minore. (ad es. 100g di pasta in bianco aumentano di più la glicemia di 80g di pasta al tonno e pomodoro)
  2. Ripartire uniformemente i nutrienti nei vari pasti e non escludere nessun nutriente.
  3. Non fare pasti troppo abbondanti ma suddividere l’apporto calorico in 5/6 pasti al giorno


[Questo post non ha pretese mediche ma solo divulgative.]
Riferimenti : http://www.my-personaltrainer.it/glicemia.htm , http://www.cibo360.it/alimentazione/chimica/macronutrienti/carboidrati/insulina.htm


lunedì 7 gennaio 2013

Risotto allo zafferano

Vi propongo la versione rapida del risotto allo zafferano, ovvero ris8 in 8 minuti con la pentola a pressione.
Quando il tempo è poco (e lo è quasi sempre per me) perché rinunciare a un buonissimo risotto? Il risultato finale è ottimo. Semplice da preparare, veloce, gustoso e colorato! Se di solito non usate la pentola a pressione, beh, questa potrebbe essere l'occasione per cominciare. Provare per credere!


Il risotto allo zafferano è un piatto tipico della cucina lombarda, molto diffuso in tutto il nord Italia. Viene proposto con numerose varianti: con i funghi, i crostacei, le zucchine, ecc.
Eccovi la ricetta per cottura in pentola a pressione:
Facile
Ingredienti: (per 2 persone)

160 g di riso (tipo Carnaroli, Arborio o Vialone Nano)
300 g  di brodo
1/2 cipolla
1 bicchierino di vino
1 bustina di zafferano (da 0,1 g)
olio e.v.o.
qualche fiocchetto di burro
parmigiano reggiano (a piacere)


Procedimento:

Sminuzzate la cipolla finissima e fatela soffriggere direttamente nella pentola a pressione con un poco d'olio finché non imbiondisce. Unite il riso e fatelo tostare per un paio di minuti mescolando con un cucchiaio di legno. Potete considerare tostato il riso quando comincerà a fare un po' di attrito nel girarlo. 
Versate il vino e lasciate evaporare alzando un pochino il fuoco. Aggiungete il brodo già caldo e lo zafferano, mescolate e chiudete la pentola a pressione. Mettete su fuoco vivace fino al fischio della valvola, a questo punto abbassate il fuoco al minimo e contate 8 minuti. 
Spegnete il fuoco, fate uscire tutto il vapore e aprite il coperchio. Se il brodo non si fosse ritirato del tutto rimettete su fuoco basso e fate finire di assorbire.
Una volta raggiunta la giusta consistenza (lasciatelo asciutto ma morbido e cremoso) aggiungete qualche fiocchetto di burro e parmigiano a piacere. 
Impiattate e servite ben caldo.


Se non avete la pentola a pressione o siete "fans" del metodo tradizionale, aggiungete 2 mestoli di brodo,  quando si sarà assorbito altri due mestoli e così via  fino a completa cottura (fate attenzione, la quantità di brodo sarà superiore a quella usata per la pentola a pressione). Unite lo zafferano a metà cottura, facendolo sciogliere in un po' di brodo.

giovedì 3 gennaio 2013

Pollo al curry con le mele e riso thai profumato

C'è un ristorante all'800 di via Ardeatina a Roma, là dove si interseca con via di Torricola. Il ristorante si chiama Bel Poggio ed oltre ad avere una cucina buona e ricercata è fonte di tante saporite idee. Uno dei piatti che preferisco sono i medaglioni di maiale con le mele al curry, che viene servito con un po' di riso in bianco. Da questo è nata l'idea del pollo alle mele con curry e riso.



Facile



Ingredienti: (per 2 persone)
  • 250 g di petto di pollo
  • Una mela
  • 80 g di riso thai profumato (o altro riso)
  • Farina (solo per infarinare il pollo)
  • Mezzo bicchiere di vino
  • Olio evo
  • Sale
  • Curry
  • Latte (circa mezzo bicchiere)

Procedimento:
Mettete a bollire l'acqua per il riso.
Nel frattempo tagliate i petti di pollo a cubettini, salateli e passateli nella farina. Infarinate almeno un'altra volta dopo aver aspettato un paio di minuti in modo tale che il pollo assorba la farina e sia pronto per la nuova infarinata. Una buona infarinatura è essenziale, sia perché aiuta a rosolare il pollo sia perché la farina, unendosi agli altri ingredienti, forma una deliziosa cremina.
Dopo che il pollo è ben infarinato mettetelo a cuocere in una padella con un po' di olio. Nel frattempo tagliate la mela a pezzettini. Appena il pollo si sarà leggermente rosolato aggiungete la mela, il vino e un po' di curry. Non esagerate con questo perché dopo ne aggiungeremo un altro po'.
A questo punto l'acqua dovrebbe aver raggiunto il bollore, versate il riso.
Mentre  il riso cuoce aspettate che tutto il vino sia evaporato dalla padella e quando questo accade mettete al minimo il fornello.
Scolate il riso e adagiatelo in un bel piatto da portata.
Ora siete pronti per ultimare la ricetta. Aggiungete al pollo il latte con un altro po' di curry, mescolate e fate rapprendere un po'. Mi raccomando, non fate consumare tutto il latte, assicuratevi soltanto che divenga un po' cremoso. In caso fosse rimasto troppo liquido aggiungete un po' di farina. La pietanza è pronta.
Servite accompagnando il pollo e le mele con un po' di riso.